La battaglia di Horaniu avvenne la notte tra il 17 e il 18 agosto 1943, nelle acque a nord dell'isola di Vella Lavella, tra una formazione di quattro cacciatorpediniere giapponesi, condotti dal contrammiraglio Matsuji Ijūin a copertura di una flottiglia di chiatte cariche di rinforzi per la guarnigione dell'isola, e un gruppo di altri quattro cacciatorpediniere statunitensi, allertato dalla ricognizione aerea e mobilitato per impedire la missione nipponica. La battaglia si risolse in un inconcludente scambio di colpi, rimasto quasi senza conseguenze, e con la riuscita dell'operazione di rifornimento.

Situazione strategica

Conquistata dopo mesi di feroci battaglie terrestri e navali l'isola di Guadalcanal, gli Stati Uniti d'America avevano trascorso i mesi dal febbraio 1943 in avanti riorganizzando le forze nello scacchiere del Pacifico sud-occidentale e tartassando con incursioni aeree e navali gli aeroporti giapponesi in Nuova Georgia, su Kolombangara e su Vella Lavella. Il 30 giugno 1943 il viceammiraglio William Halsey dette avvio alla campagna di riconquista delle Salomone, impiegando la nuova tecnica detta "salto della cavallina", volta a isolare posizioni nipponiche troppo forti o di irrilevante valore strategico per colpire e occupare le posizioni realmente importanti o scarsamente difese. L'isola di Vella Lavella era presidiata da una guarnigione trascurabile, poiché il quartier generale della Flotta dell'Area sud-orientale tenuto dal viceammiraglio Jin'ichi Kusaka aveva concentrato grandi forze su Kolombangara, più vicina alla linea del fronte e ritenuta obiettivo certo della prossima offensiva statunitense. Invece, il mattino del 15 agosto, circa 6 000 soldati della 25th Infantry Division sbarcarono a Vella Lavella, gettando nella confusione i comandi giapponesi: si impose dunque necessaria una missione di rifornimento urgente, nonostante i grandi pericoli di intercettazione da parte delle forze navali leggere statunitensi.

Lo scontro

Il viceammiraglio Kusaka dette dunque disposizioni per soccorrere Vella Lavella; l'8ª Flotta del viceammiraglio Tomoshige Samejima distaccò dalla 3ª Squadriglia cacciatorpediniere la nave ammiraglia Sazanami e tre altre unità (Shigure, Hamakaze, Isokaze) agli ordini del comandante, il contrammiraglio Matsuji Ijūin. Questa squadra salpò da Rabaul alle 05:00 del 17 agosto e diresse verso Bougainville, da dove sarebbe partito un piccolo convoglio di venti chiatte motorizzate con a bordo 400 uomini. Durante la navigazione le unità nipponiche furono però individuate da un ricognitore statunitense e alle 13:30 Ijūin ricevette un messaggio che lo avvisava della presenza di tre cacciatorpediniere americani nello stretto di Gizo, a sud di Vella Lavella: fece aumentare la velocità per raggiungere le chiatte, partite da Buin alle 12:27.

Al tramonto le forze giapponesi erano riunite e stavano calando da nord-ovest su Vella Lavella, sperando di sfuggire all'avversario; dalle 23:00, però, due aerosiluranti Grumman TBF Avenger ristabilirono il contatto e, poi, otto bombardieri bimotori attaccarono le unità nipponiche, senza conseguire però alcun risultato. Il viaggio proseguì indisturbato e dinanzi al golfo di Vella il contrammiraglio Ijūin accostò a 180° verso ovest, ma alle 00:30 ordinò di assumere una rotta nord-ovest, allontanandosi dalle chiatte: erano infatti state rilevate navi statunitensi a 15 000 metri. All'improvviso, alle 00:40, un aereo nipponico sganciò un razzo illuminante che rivelò la presenza dei quattro cacciatorpediniere americani USS Chevalier, USS Taylor, USS Nicholas e USS O'Bannon in accostata verso ovest e in pericoloso avvicinamento al gruppo di chiatte. Nonostante la grande distanza, Ijūin ordinò alle 00:52 un lancio di siluri: dei ventitré ordigni nessuno colpì le navi statunitensi, che comunque misero la prua a nord-ovest per sfuggire loro. Alle 00:57 lo Hamakaze, subito seguito dall'ammiraglia Sazanami, iniziò a sparare contro le unità avversarie che, dopo un'accostata a ovest in linea di fila, avevano ripreso la rotta precedente; anche i cacciatorpediniere statunitensi cominciarono a cannoneggiare i giapponesi e alle 00:59 inquadrarono lo Shigure, senza però colpirlo, quindi alle 01:00 precise diressero a nord. In quella, lo Hamakaze individuò con l'apparato radar di cui era dotato una seconda squadra nemica, segnalando la scoperta a Ijūin, che ordinò la ritirata verso nord-ovest; giapponesi e americani si scambiarono ancora alcune bordate ma nessun colpo giunse a segno e i danni registrati dalle due formazioni furono esigui.

Conclusioni e conseguenze

Durante la battaglia il convoglio di chiatte aveva mantenuto una rotta sud-est per raggiungere al più presto la costa; fu raggiunto da alcune granate e perse due imbarcazioni, ma il grosso dei battelli approdò al crepuscolo del 19 agosto nella baia di Kokolope vicino a Horaniu, sulla costa settentrionale di Vella Lavella. La battaglia si concluse dunque con la vittoria strategica nipponica, perché lo scopo della missione fu raggiunto con perdite molto contenute; vero è che entrambe le formazioni dettero prova di scarso mordente e i giapponesi soprattutto non seppero approfittare della sorpresa, addirittura fuggendo al solo annuncio di una seconda formazione statunitense.

Note

Bibliografia

  • Bernard Millot, La Guerra del Pacifico, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 2002, ISBN 88-17-12881-3.

Voci correlate

  • Battaglia del banco di Skerki
  • Prima battaglia navale di Narvik
  • Battaglia del mar Ligure
  • Battaglia delle Sept-Îles

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su battaglia di Horaniu

Collegamenti esterni

  • Battaglia di Horaniu su digilander.libero.it, su digilander.libero.it.
  • (EN) Battaglia di Horaniu su combinedfleet.com, su combinedfleet.com.

I Pitti e la Battaglia di Dunnichen (685) Zhistorica

Battaglia della Cernaia Ente Editoriale Esercito

La battaglia di Vienna, kahlenberg mountain, Vienna, 12 settembre 1683

Pillole di Grande Guerra 22 Come ai vecchi tempi la battaglia di

La battaglia di Beth Horon l’agguato a Roma Scripta Manent